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Come nasce l'acne
L’acne è una malattia infiammatoria che interessa la ghiandola sebacea e si presenta principalmente sul viso e secondariamente sul tronco, ossia le regioni in cui le ghiandole sebacee sono più rappresentate. Le ghiandole sebacee producono una sostanza grassa: il sebo, che ha la funzione di lubrificare la pelle, permettendole così di mantenere il giusto grado di flessibilità, idratazione ed impermeabilità.
Le ghiandole sebacee si associano frequentemente a un follicolo pilifero, che può funzionare da condotto che conduce il sebo sulla superficie cutanea. La produzione di sebo è continua, dunque esso si accumula nella ghiandola sebacea finchè non diviene satura ed esplode, rilasciando nel follicolo pilifero sia il sebo che le cellule morte
Questo contenuto viene trasportato in superficie dove svolge la sua azione lubrificante. Questo è un processo lento e regolare, ma a volte può subire delle alterazioni e, in seguito a cause diverse, si può avere come conseguenza un aumento del sebo, il quale, insieme alle cellule desquamate, si aggrega e forma un vero e proprio tappo che ostruisce i canali. Se questi sono parzialmente o totalmente ostruiti, il sebo si accumula nel dotto le cui pareti si allargano sempre più.
A questo punto, poiché non vi è più contatto con l’esterno, l’ossigeno all’interno del follicolo diviene via via sempre più carente e i batteri normalmente presenti sulla superficie della pelle (in particolare il Propionibacterium acnes) vi trovano un habitat idoneo per la loro proliferazione (gradiscono infatti l’assenza di ossigeno e la presenza di grassi).
In questo contesto i batteri, oltre ad aumentare di numero, metabolizzano i lipidi contenuti nel sebo con produzione di acidi grassi liberi irritanti, richiamando così dal circolo sanguigno cellule immunitarie e inducendo così l’instaurazione di un’infiammazione che danneggia ulteriormente il tessuto. Inoltre gli stessi batteri sono in grado di produrre degli enzimi proteolitici (ossia enzimi che sono in grado di rompere i legami che tengono insieme le proteine) che distruggono la parete del follicolo, estendendo ancora di più la zona infiammata. E’ cosi che nasce il brufolo.
Distribuzione delle ghiandole sebacee sul corpo umano.
I punti rossi rappresentano le diverse grandezze a seconda della maggiore o minore distribuzione delle ghiandole sebacee nel corpo umano.
Cause dell'Acne
1. VARIAZIONI ORMONALI
L’acne compare prevalentemente durante la pubertà. Questo fenomeno è da ascriversi alla comparsa degli androgeni, tipicamente noti come ormoni maschili, presenti anche nelle donne. Questi ormoni vanno ad iper-attivare nei soggetti predisposti la ghiandola sebacea che si trova adiacente al poro, determinando un aumento della produzione di sebo, la comparsa del processo infiammatorio, e quindi del brufolo. Agli androgeni è da imputare anche la comparsa di brufoli durante la gravidanza e durante il ciclo mestruale. Ciò spiega anche perché, nei bambini, dove le variazioni ormonali sono irrilevanti, non sono mai stati riscontrati fenomeni di acne.
2. FATTORIALITÀ GENETICA
Si tratta di una maggiore predisposizione di alcuni individui agli stimoli ormonali indotti dagli androgeni. Sono stati riscontrati infatti casi di acne in figli di genitori con un passato da acneici.
3. COSMESI SBAGLIATA
L’utilizzo di alcuni prodotti contenenti delle sostanze comedogeniche può alterare la fisiologia cutanea e portare a una maggiore ostruzione dei pori, che risultano così maggiormente predisposti a sviluppare una lesione acneica. No ai siliconi, ai petrolati, ma sì ai fondotinta con pigmenti minerali e in generale alla cosmesi non comedogenica.
4. FATTORI PSICOLOGICI E STRESS
È ormai acclarato che gli stimoli emozionali possono alterare il delicato equilibrio endocrino, soprattutto durante l’adolescenza, portando così all’insorgenza o all’aggravamento della patologia acneica.
Esiste una chiara correlazione scientifica tra stress e acne. Durante l’embriogenesi, cioè lo sviluppo dell’embrione che poi evolverà in un feto, tutti gli organi originano da tre diversi foglietti basici, o foglietti embrionali. La pelle origina dallo stesso foglietto embrionale del sistema nervoso, per cui il rapporto tra pelle e psiche è molto stretto fin dalle origini.
In realtà, c’è un loop, un concatenamento a cerchio chiuso tra stress e acne: il nervosismo, lo stress inducono la seborrea, ossia l’acne, ma l’acne a sua volta comporta una situazione di stress, di disagio psicologico che riporta quindi alla seborrea, quindi all’aggravamento dell’acne.
5. ALIMENTAZIONE
Non è stata ad oggi dimostrata alcuna correlazione tra l’assunzione di cibi ad alto contenuto di grassi (cioccolata, fritture) e l’acne. La comparsa della patologia acneica può essere però favorita indirettamente dal consumo eccessivo dei farinacei, cioè tutti gli alimenti a consistente contenuto di farina. Un'eccessiva assunzione di farinacei può iperstimolare la secrezione d'insulina, un ormone che può essere coinvolto nelle variazioni dei livelli degli ormoni sessuali.
È quindi importante non eccedere con l’assunzione di cibi ad alto contenuto calorico per il benessere dell’intero organismo, non solo della pelle!
Tutti questi fattori hanno come unico effetto la seborrea, cioè l’iperproduzione di sebo dalle ghiandole sebacee, quindi la formazione di comedoni che evolvono in papule (elementi infiammatori) che possono trasformarsi in pustole (vero e proprio brufolo).
TIPI DI ACNE
Anche se la patologia ha una base comune, può evolvere in differenti manifestazioni cliniche, che è bene conoscere e riconoscere su se stessi, per una cura efficace e specifica e un risultato duraturo.
Tra le manifestazioni cliniche di natura non infiammatoria troviamo i comedoni, ossia dilatazioni del poro, che possono essere:
› comedoni, chiusi (punti bianchi) e aperti (punti neri).
Quelle di natura infiammatoria possono essere:
› superficiali (papule e pustole) › profonde (noduli e cisti).
I punti bianchi appaiono come delle piccole protuberanze biancastre. In questo caso il dotto è completamente ostruito e il sebo ristagna nel follicolo senza fuoriuscirne. Nei punti neri invece il poro non è completamente ostruito, ma contiene sebo e melanina in eccesso che gli conferisce la tipica colorazione scura. Il comedone viene definito dagli inglesi “time bomb”, o bomba ad orologeria, poiché è da esso che si origina la patologia acneica. È importante, per questo, eliminare il comedone, poiché rappresenta il primo step dell’acne e può evolvere in forme estetiche più aggressive, come papule, pustole, e noduli/cisti. Le papule sono dei piccoli rigonfiamenti dell’epidermide di colore rosa/rossastro. Corrisponde in maniera più semplice al punto bianco infiammato, e poiché non contiene pus non dovrebbe mai essere toccato. Le pustole sono simili alle papule, ma con una piccola puntina centrale giallognola o biancastra, indicazione di una moderata presenza, al suo interno, di pus. I noduli sono delle lesioni che si incuneano in profondità nel derma e possono raggiungere anche dimensioni notevoli; possono associarsi a dolore e possono avere per effetto collaterale la comparsa di cicatrici post-acneiche. Le cisti, infine, sono simili dal punto di vista fenotipico ai noduli ma contengono pus. Anche in questo caso la cicatrice può permanere come effetto definitivo sulle zone colpite.
Dalla prevalenza di una lesione rispetto alle altre che possono comunque coesistere, possiamo ritrovare tre diverse forme di acne, di differente e aumentata gravità:
1. ACNE LIEVE o ACNE COMEDONICA: prevalgono nettamente comedoni aperti o chiusi
2. ACNE MODERATA o Acne papulosa, pustolosa o papulo-pustolosa: prevalgono rispettivamente papule, pustole, oppure entrambe
3. ACNE SEVERA o Acne nodulo-cistica: prevalgono noduli e papule oppure noduli e cisti.
PREVENZIONE
Uno dei primi campanelli d’allarme è sicuramente l’aumento della produzione di sebo (quindi un aumento del grasso cutaneo, che si traduce in una pelle lucida e sensibilmente unta) e la comparsa di focolai infiammatori in alcune zone più soggette all’insorgenza della patologia acneica, cioè viso, dorso e torace.
Per prevenirne però l’esplosione in focolai diffusi è importante seguire semplici regole quotidiane.
1. E’ fondamentale, nella prevenzione, una corretta detersione con agenti in grado di purificare in profondità la cute, ma che non contengano ingredienti troppo aggressivi. Questi, infatti, possono ridurre i componenti lipidici presenti nel film idrolipidico e ciò stimola le ghiandole sebacee a produrre più sebo. Inoltre è importante il pH del detergente, che dev’essere preferibilmente leggermente acido, poiché contribuisce a ridurre la secrezione di sebo in eccesso.
2. E’ bene limitare l’uso di prodotti che non richiedono risciacquo, in quanto la loro permanenza prolungata a contatto con la cute può favorire l’ostruzione dei pori.
3. E’ buona norma, inoltre, effettuare un’esfoliazione con sostanze chimiche, come l’acido glicolico o salicilico, da scegliere in base alla tipologia di pelle e alla sensibilità della stessa, in maniera sistematica, in modo da eliminare cellule morte e sebo in eccesso.
4. Subito dopo aver effettuato sport, il sudore e l’umidità generati dal calore cutaneo rimangono a contatto con la pelle, creando l’ambiente favorevole per la proliferazione batterica. È importante quindi farsi una doccia subito dopo l’attività sportiva, in modo da evitare una prolungata permanenza di ospiti indesiderati sulla propria pelle.
5. È importantissimo evitare di toccare le lesioni acneiche, o ancor peggio, di premerle: questo gesto traumatico può amplificare ancor di più la risposta infiammatoria.
6. Anche la scelta della crema idratante è fondamentale: creme con molti additivi possono appesantire l’epidermide e contribuire ad occludere i pori, generando così un luogo perfetto per la proliferazione dei batteri, che sono alla base della risposta infiammatoria caratteristica dell’acne.
7. Infine è importantissimo trattare precocemente la patologia acneica, per evitarne l’aggravamento e l’insorgenza di conseguenze permanenti.